“DUST” la vita che vorrei: Dal Cottolengo, in concorso al Festival del Cinema di Berlino

Hanno passato la loro vita all’Istituto Cottolengo di Torino ma ora possono provare a recitare un’altra vita, la vita che non hanno potuto vivere davvero.

 

Dust Trailer ita from Kess Film on Vimeo.

Al Festival va in scena “Dust”, girato nell’Istituto di Torino. I ricoverati mettono in scena se stessi e la vita che sognano.

“DUST è l’avventura di otto persone con disabilità fisiche e mentali che vivono all’interno del Cottolengo di Torino da più di cinquanta anni. Non si tratta di recitare un copione né di un tentativo di raccontare il loro disagio. Attraverso un percorso creativo e artistico, che ruota attorno al teatro, questi personaggi in cerca di autore rappresentano se stessi e la vita che vorrebbero. Il risultato ottenuto è una trilogia teatrale intitolata Polvere (Dust).

www.associazioneoutsider.it/dust-the-wanted-life-in-concorso-a-berlino

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Renato Alessandria, Giovanni Bina, Remo Gardano, Gilberto Girotto, Paolo Mantovani, Antonio Negro, Virginio Peano e Speranza Sottomano

Focus:
Una sposa, avrebbe desiderato Remo: la giovane donna di cui si era innamorato da ragazzo. Ma da ragazzo, in anni poi non così lontani, una crisi epilettica, una sola, ha scelto per lui la vita. Niente sposa. Per cinquant’anni e più la sposa è diventata il sogno di un’esistenza trascorsa alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, il Cottolengo, il luogo per eccellenza dell’umanità «diversa», quella che solo in anni recenti sta conquistando cittadinanza.

«La società 50-60 anni fa non contemplava che una famiglia tenesse a casa un figlio disabile – dice fratel Marco Rizzonato, presidente di Outsider – e il Cottolengo cercava di dare dignità con ciò di cui disponeva, cura, rispetto, amore. I sogni di quei ragazzi non si sono realizzati, ma la loro vita ha raggiunto un valore molto alto. Nonostante la negazione».

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